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Tuesday, November 15, 2011

Angolo Lettura N°2

L'Arte Fuori di Sé: Un Manifesto per l'Età Post-Tecnologica. Feltrinelli, Milano, 2011.

Testi di Andrea Balzola e Paolo Rosa.

Il libro, scritto a quattro mani da A. Balzola, drammaturgo, sceneggiatore e regista multimediale, e da P. Rosa, uno dei fondatori di Studio Azzurro, delinea una possibile inversione di rotta che l’arte del nostro presente è invitata ad intraprendere al fine di superare la crisi d’identità e di valori (etici ed estetici) che attanagliano il mondo dell’arte contemporanea.

Dopo aver illustrato sottoforma di agile manifesto i caratteri di questo rinnovato operare artistico, gli autori riprendono e ampliano, lungo i quindici capitoli che compongono l’opera, ciascun aspetto topico dell’arte che è fuori di sé.

L’arte deve uscire dal circolo vizioso dell’autoreferenzialità per assumere una rinnovata posizione di centralità sociale e, attraverso l’uso dell’interattività e della multimedialità, reso possibile dall’introduzione e dall’impiego di nuove tecnologie nel campo dell’arte, produrre un’esperienza estetica generativa di relazioni e comportamenti, in grado di creare nuove forme di narrazione (come l’ipertestualità) e di risvegliare la sensorialità umana ormai anestetizzata dalla saturazione di stimoli indotti dai media della nostra contemporaneità.

Secondo gli autori, questa scelta di agire attraverso il tessuto di relazioni sociali che si vengono ad instaurare sia nella realtà della vita vissuta che nel “mondo parallelo” della rete e le difficoltà dell’operare attraverso il linguaggio di nuove tecnologie hanno portato e/o porteranno gli artisti a riformare la loro pratica. Dalla rivalorizzazione e rifondazione dell’autorialità e della manualità tramite la nuova figura di “artista plurale” alla creazione di opere-habitat polisensoriali basate sulla percezione sinestetica, dalla performatività tecnologica diffusa alla ripresa delle memorie, dal recupero di un progetto etico e poetico fino a farsi politica, il percorso dell’arte tracciato da A. Balzola e P. Rosa sembra ripercorre in modo palingenetico la propria storia nel corso del Novecento per giungere nel nuovo millennio con la volontà, seppur utopistica, di liberarsi dai panni ormai stretti e logori dell’autoreferenzialità e porsi finalmente come Arte fuori di Sé.

Elena Squizzato

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