Un portale dedicato all'arte contemporanea del Nordest in Italia

A showcase dedicated to the contemporary art of Northeast Italy


Friday, October 5, 2012

Cloud Factory a Studio La Città di Verona



CLOUD FACTORY
una mostra di 
Anna Galtarosso e Daniel Gonzalez

[...] Gli artisti Anna Galtarossa e Daniel Gonzalez vanno, vengono a e da Mexico city, a e da New York city, a e da Berlino, a e da Milano,... e ora a e da Verona dove si fermano per allestire la mostra Cloud Factory presso la galleria Studio la Città [...]. Anna è il cuore e difatti costruisce uno spazio al centro della galleria che ospita 5 sculture pendenti dal soffitto che ruotano piano, piano, impercettibilmente. Sono corpi sospesi fatti di materiali soffici e colorati, corpi d'arte animati che ci sfiorano, e che sfioriamo, passandoci in mezzo. Corpi fantasmi e spirituali come dice l'artista. Corpi con cui misuriamo il nostro corpo e in questo sta l'italianità del lavoro della Galtarossa, perché la misura tra corpo e spazio è la cifra italiana nella nostra arte che in tal modo mantiene il rapporto con l'antichità, che non si perde anche quando adotta forme e materie anticlassiche [...]. Ecco che questo cuore della mostra è circondato dal corpo don l'arte di Daniel Gonzalez a sua volta spazio-corpo che avvolge lo spettatore con un'installazione di ascendenza ironico-concettuale che ci rimanda al Warhol passato, però, attraverso una rilettura cinetico-popolare folklorica e politica. In questo, l'aspetto evidente della mostra è la messa in mostra del rapporto realtà-finzione, verità-menzogna come risulta evidente dagli enormi splash cinetico-pop azzuro-nero-argento sulle pareti e poi dalla recinzione di cartone che finge il ferro battuto e che a sua volta accoglie un finto giardino di scatole di prodotti quotidiani [...] Qui nella fantasmagoria di colori cangianti di superfici cromaticamente vibranti l'arte trova un uso che va oltre il visivo, andando verso l'utilità domestica in cui si incontrano natura morta dell'arte e natura viva del fiore e della vita [...].

testo di Giacinto di Pietrantonio

inaugurazione
19 ottobre ore 18,30

mostra
20 ottobre - 1 dicembre

Studio La Città
Lungadige Galtarossa 21
Verona

info

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CLOUD FACTORY
a two-man show of work by
Anna Galtarosso and Daniel Gonzalez

[...] The artists Anna Galtarossa and Daniel Gonzalez come and go to and from Mexico city, New York City, Berlin, Milan...and now they come and go to and from Verona, where they will stop to put on the show Cloud Factory at the gallery Studio la Città [....]. Anna is the heart. In fact she builds a space in the center of the gallery that displays 5 sculptures hanging from the ceiling. They rotate very slowly -  imperceivably. They are hanging bodies made of soft and colorful materials. They are animated artistic bodies that lighly touch us or we brush against them, passing through them [...] this heart of the show is surrounded by the work of art by Daniel Gonzalez [...] space-body that involves the spectator with an installazione that is ironic-conceptual and references a historic Warhol, but is revisited as cinematic-pop folk and political [...]


opening
19 October at 6:30 p.m.

show
20 October - 1 December

Studio La Città
Lungadige Galtarossa 21
Verona

info




Translation by English Language Services di Irene Woodbury

Thursday, October 4, 2012

The Last Entrance a Ghisa Art Fusion di Schio (VI)



GHISA ART FUSION
THE LAST ENTRANCE
un mostra/evento di 
Nunzio Paci

a cura di
Anna Zervano Pezzin e Petra Cason

data
7 ottobre alle 18,30


Ghisa: elemento chiave della rivoluzione industriale, elemento costante che ritma gli spazi di un’archeologia del lavoro la quale, abbandonate le vesti di fabbrica, assume nuova vitalità nell’ospitare espressioni d’arte e cultura, diventando non un semplice contenitore (inconsueto quanto suggestivo) ma addirittura agendo da protagonista degli eventi che vi prendono luogo al suo interno.

Ghisa è un progetto di fusione tra arte, musica e cibo che mira alla valorizzazione delle realtà storiche industriali del territorio scledense, realtà che tutt’oggi conservano testimonianze della produzione legata alla terra in cui queste si insediarono. Fabbriche sì dunque, ma di cultura dove dar vita ad una serie di eventi ambientati in un contesto storico ma attualissimo che si coniuga perfettamente con le espressioni dei vari linguaggi del contemporaneo.

Una “fusione” quindi, intesa come la combinazione di più elementi, che tende a diventare un percorso in grado di portare il pubblico alla riscoperta dei sensi, accompagnandolo ad apprezzare situazioni armonicamente in sintonia tra loro. La commistione tra arte e musica, proposta in quattro distinti appuntamenti a cadenza mensile in orario aperitivo, sarà arricchita dalla degustazione di vini e cibi scelti, proposta da realtà enogastronomiche locali di qualità, con l’intento di creare un rapporto sincretico tra le parti.



Fabbrica Saccardo
Via Progresso 1
Schio (VI)

info

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GHISA ART FUSION
THE LAST ENTRANCE
a show/event of work by
Nunzio Paci

curated by
Anna Zervano Pezzin and Petra Cason

date
7 October at 6:30 p.m.



Ghisa is a project that is a fusion between art, music and food that strides to value the historic industrial reality or the Schio territory. Still today, it is a place that conserves evidence of the production related to area where it is located. Yes, factories, but also culture where a series of events which happen in a historic context give it life and make it contemporary. Different forms of expression connect perfectly in the contemporary world.


Fabbrica Saccardo
Via Progresso 1
Schio (VI)

info





Translation by English Language Services di Irene Woodbury



Wednesday, October 3, 2012

Marco Bolognesi a La Giarina Arte Contemporanea di Verona



B.O.M.A.R. UNIVERSE
una mostra personale di
Marco Bolognesi

a cura di 
Valerio Dehò

inaugurazione 
6 ottobre ore 18.30

mostra
6 ottobre - 8 dicembre


Bolognesi costruisce un suo mondo a parte, si chiama B.O.M.A.R. UNIVERSE  come sintesi del suo nome, e non è un caso o un eccesso di narcisismo. Lui crede veramente che lo “spazio interno” quella parte di universo che costituisce il nostro paesaggio interiore, abbia o trovi occasioni per traboccare e costruire un mondo esterno, globale, in cui il dentro e il fuori sono la stessa cosa. Marco Bolognesi sembra aderire ad un’ estetica cyber punk, è amico di Bruce Sterling, ma ha anche lavorato con Vivienne Westwood a Londra. Sa che la pelle è importante. E’ tutto una questione di gestire le apparenze, molteplici, che vogliamo indossare. Finiamo per essere quello che vediamo e di adeguarci a come siamo visti. Tutto normale.
 E’ un artista visivo, completamente visivo, le storie che racconta sono approcci per similitudine, assonanze, consonanze, riverberi e distorsioni.  Appartiene mentalmente allo stream nato dalla mostra “Post Human” del 1991 di Jeffrey Deitch. Il suo lavoro fotografico, installativo o cinematografico parte e ritorna sempre al tema della pelle e del corpo. Probabilmente ci sono anche vicende personali che hanno determinato questa sua visione del mondo, ma la sua è soprattutto una scelta culturale. Saldare il passato al futuro, la carne ai transistor: in mezzo c’è sempre e soltanto il corpo. Questo può essere quello delle modelle nudo o  modificato dalla tecnologia, c’è del sesso nascosto in ogni angolo del suo lavoro, c’è il bondage che attrae ma anche l’odore del cuio è visibile e percepibile. Un suo film del 2008 si chiama “Black Hole” e se il buco nero fosse De Sade, se il destino dell’uomo è alla fine quello di soffrire e godere nello stesso tempo?
Ma lui costruisce. In “Humanescape” del 2012 la serie di fotografie sono esattamente questo: un corpo nudo in un paesaggio infantile fatto di piccoli pupazzi e di strutture da meccano. Un gioco. Qualcosa che si può fare con le mani. E la stessa arte fotografica di Marco Bolognesi non ha simpatia per le miscele digitali. Preferisce lavorare con i set, con il trucco, con quella dimensione di una tecnologia che non è una scorciatoia ma sa ancora di sudore e fatica. Ancora il corpo, quindi, ma anche la messa in posa, il lungo operare per costruire un’immagine finale che solo il cinema rende apparentemente facile.
Bolognesi in questo ha ancora dentro quello stile di professionalità artigianale alla John Carpenter, il mitico regista di “Distretto 13” e di “Dark Star” oltre naturalmente di “1997: fuga da New York”. Proprio da  “Dark star” l’artista ha preso il titolo per una mostra del 2009 a Parma, curata da Elena Forin, in cui veniva presentato il progetto Genesis: 12 light box e una colonna/ totem  dentro la quale fluttuano volti tridimensionali di una nuova razza umana ibridata con le macchine. Ma il futuro per Bolognesi è intriso di primitivismo, di cultura pop, di derive fumettistiche oltre che di mille link alla cultura punk. In effetti, il suo interesse è centrato sul concetto di mutazione, sulla logica e la casualità delle trasformazioni che mettono in dubbio la biologia del cambiamento fisico e l’apertura a universi paralleli. Il corpo, quindi, ma anche le sue interazioni con gli universi del fetish, del cyborg, dell’immaginario cinematografico di Cronenberg e Burton o letterario che va da Phil K. Dick all’indimenticabile James G. Ballard  di “Crash”. L’universo creato da Marco Bolognesi possiede tante sfumature, la  stessa attenzione per la donna e il suo volto, deriva dalla sua attenzione per il cambiamento, il trucco, il cambiare personalità con un colore dei capelli o una linea attorno agli occhi. Il fascino verso il glamour deriva da questa sensibilità. Il resto sta proprio nell’evoluzione di una cultura narrativa di anticipazione in cui l’immagine dell’uomo e della macchina si fondono in un ibrido fluttuante, modificabile dalle circostanze e dalla tecnologia. Come in “Negromante” d William Gibson, il confine tra computer e l’uomo non sta più  nelle terminazioni nervose  ma nella memoria di un'altra epoca e di un altro corpo.
La cultura artistica e letteraria di Bolognesi, da anni residente a Londra, deriva dai  personaggi e intellettuali che negli anni Ottanta e Novanta hanno annunciato un mondo nuovo, probabilmente non migliore di questo, ma forse meno monotono.



La Giarina Arte Contemporanea
Via Interrato dell'acqua morta, 82
Verona

info



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B.O.M.A.R. UNIVERSE
a solo show of work by
Marco Bolognesi

curated by
Valerio Dehò

opening
6 October at 6:30 p.m. 

show
6 October - 8 December



Bolognesi builds a world apart. It is called B.O.M.A.R. UNIVERSE, a derivitive of his name. This is not excessively narcisistic by accident. He truly belives in the "inner space" - that part of the universe that makes up our inside which finds ways of bursting out into and constructing an outer and global world where inside and outside are the same thing. Marco Bolognesi can be considered to belong to a cyber punk aesthetic. He is friends with Bruce Sterling. Yet he has also worked with Vivienne Westwood in London. He knows that skin is important. It is a matter of controlling appearances and multiplicities that we want to wear. We end up being what we see and adapt to how we are seen. It's all normal.




La Giarina Arte Contemporanea
Via Interrato dell'acqua morta, 82
Verona

info




Translation by English Language Services di Irene Woodbury

Tuesday, October 2, 2012

Out of Focus - A Cheap Laser Print Show - A Superfluo Support Project




OUT OF FOCUS
A Cheap Laser Print Show

a cura di 
Superfluo Project

orario
13 ottobre 2012 ore 19.30

Sulla scia dell’International Spring Summit of Cheap Laser Graphics, tenutosi a Berlino lo scorso aprile, Superfluo presenta A Cheap Laser Print Show, progetto mirato a sostenere parte della programmazione culturale della nuova stagione.

Su invito, una serie di artisti, grafici, illustratori, italiani ed internazionali, esporranno un lavoro in bianco e nero sullo spazio di un foglio A4. Durante la serata, due stampanti laser saranno presenti e disponibili affinché gli spettatori possano avere copia dei lavori. Ciascuna stampa, timbrata da Superfluo, sarà venduta al costo di 1 euro.

Gli artisti coinvolti, affermati e non, provengono da differenti campi di azione (arti visive, fotografia, design, architettura) e sono stati invitati a confrontarsi con specifiche tecniche ben definite oltre che con i limiti della stampante laser. Questo al fine di rendere il più uniforme e “democratica” possibile l’esposizione dei lavori, così come il progetto nel suo complesso, che diverrà parte integrante della campagna di fundraising per la piattaforma di Superfluo.


DJ SET Idga
https://www.facebook.com/Idga.electronic
http://soundcloud.com/idga

artisti

Giulia Agostini, Marco Architetto, Matteo Attruia, Francesco Bertocco, Rok Bogataj, Lorenza Boisi, Gino Bosa, Thomas Braida, Jacopo Casadei, Felipe Castillo, Giulia Casula, Lia Cecchin, Giulia Cenci, Giorgia Chiaro, Enzo Comin, Rita Correddu, Guia Cortassa, Denise Crosara, Michele De Marchi, Federico Del Vecchio, Der Kleinkram, Nebojša Despotović, Agostino Di Gioia, Giulia Dolci, Marina Ferretti, Elisa Franceschi, Michele Gabriele, Giovanni Giaretta, Marco Gobbi, Paolo Gonzato, Massimiliano Griggio, Lisa Grigolon, Antonio Guiotto, Cristian Guizzo, Sandra Haselsteiner, Daniel Henry & myOnnaise, Roberta Iachini, Imegadito, JAŠA, Emanuele Kabu, Kensuke Koike, Alessandro Laita, Marco Lampis, Dario Lazzaretto, Chiara Lecca, Andrea Lejeune, Lucia Leuci, Francesca Longhin, Andrea Magaraggia, Tiziano Manna, Tiziano Martini, Lorenzo Mazzi, Giorgio Micco, Yari Miele, Concetta Modica, Giovanni Morandina, Anna Mostosi, Nicola Nunziata, Rocco Osgnach, Emmanuele Panzarini, Paolo Pasetto, Alberto Petracin, Lisa Perrucci, Daniele Pezzi, Mark Pozlep, Fabrizio Prevedello, Riccardo Raffin, Francesco Ragazzi Urbano, Marta Rampazzo, Antonio Rasi Caldogno, Marija Repsyte, Chiaralice Rizzi, Andrea Romano, Joel Rubin, Laura Santamaria, Daniele Scandola, Iacopo Seri, Michele Servadio, Nicola Settimo, Simone Settimo, Claudio Sichel, Matteo Stocco, Giuliana Tammaro, Marcello Tedesco, Luca Toniolo, Alessandro Toscan e Marco Ferro, Federico Tosi, Urban Code, Aleksander Veliscek, Joe Velluto, Silvia Vendramel, Lucia Veronesi, Giorgia Vian, Roberto Zanon, Zaven, Gaia Zebellin

-lista in aggiornamento-

@
365architetti
via Settima Strada 4
Padova 

info
www.superfluoproject.org

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OUT OF FOCUS
A Cheap Laser Print Show

curated by
Superfluo Project

hours
13 October 2012 at 7:30 p.m.


In the wake of the International Spring Summit of Cheap Laser Graphics, held in Berlin last April, Superfluo presents A Cheap Laser Print Show, project aimed to sustain part of its cultural program for the new season. 

About a hundred among Italian and International artists, graphics, illustrators, designers, invited by Superfluo, will present a black and white work on a A4 paper.
During the night, two laser printers will be present, so that the audience could have copy of the works. Each print, stamped by Superfluo, will be sold at a cost of 1 euro. 

All the involved artists come from different fields (visual arts, photography, design, architectures) and have been invited to face defined technical specifications and all the limits of the laser print. The will is to make the exhibition of the works as uniform and “democratic” as possible: the whole project will give the start to Superfluo’s fundraising campaign. 


DJ SET Idga
https://www.facebook.com/Idga.electronic
http://soundcloud.com/idga

artists
Giulia Agostini, Marco Architetto, Matteo Attruia, Francesco Bertocco, Rok Bogataj, Lorenza Boisi, Gino Bosa, Thomas Braida, Jacopo Casadei, Felipe Castillo, Giulia Casula, Lia Cecchin, Giulia Cenci, Giorgia Chiaro, Enzo Comin, Rita Correddu, Guia Cortassa, Denise Crosara, Michele De Marchi, Federico Del Vecchio, Der Kleinkram, Nebojša Despotović, Agostino Di Gioia, Giulia Dolci, Marina Ferretti, Elisa Franceschi, Michele Gabriele, Giovanni Giaretta, Marco Gobbi, Paolo Gonzato, Massimiliano Griggio, Lisa Grigolon, Antonio Guiotto, Cristian Guizzo, Sandra Haselsteiner, Daniel Henry & myOnnaise, Roberta Iachini, Imegadito, JAŠA, Emanuele Kabu, Kensuke Koike, Alessandro Laita, Marco Lampis, Dario Lazzaretto, Chiara Lecca, Andrea Lejeune, Lucia Leuci, Francesca Longhin, Andrea Magaraggia, Tiziano Manna, Tiziano Martini, Lorenzo Mazzi, Giorgio Micco, Yari Miele, Concetta Modica, Giovanni Morandina, Anna Mostosi, Nicola Nunziata, Rocco Osgnach, Emmanuele Panzarini, Paolo Pasetto, Alberto Petracin, Lisa Perrucci, Daniele Pezzi, Mark Pozlep, Fabrizio Prevedello, Riccardo Raffin, Francesco Ragazzi Urbano, Marta Rampazzo, Antonio Rasi Caldogno, Marija Repsyte, Chiaralice Rizzi, Andrea Romano, Joel Rubin, Laura Santamaria, Daniele Scandola, Iacopo Seri, Michele Servadio, Nicola Settimo, Simone Settimo, Claudio Sichel, Matteo Stocco, Giuliana Tammaro, Marcello Tedesco, Luca Toniolo, Alessandro Toscan e Marco Ferro, Federico Tosi, Urban Code, Aleksander Veliscek, Joe Velluto, Silvia Vendramel, Lucia Veronesi, Giorgia Vian, Roberto Zanon, Zaven, Gaia Zebellin


-list to be updated-







@
365architetti
via Settima Strada 4
Padua 

info
www.superfluoproject.org



Translation provided by Superfluo






Monday, October 1, 2012

Donato Piccolo a Paolo Maria Deanesi Gallery di Rovereto (TN)



BUTTERFLY EFFECT
una mostra personale di
Donato Piccolo


Secondo la teoria di Edward Lorenz (noto matematico tra i fondatori della meteorologia moderna e pioniere della teoria del caos) un piccolo accadimento può determinare una serie di variazioni esterne a catena fino a generare un grande fenomeno o una catastrofe. Così anche un semplice battito d’ali di una farfalla, può innescare il movimento di molecole d’aria che a loro volta possono causare a distanza una sequenza di movimenti di altre molecole fino a scatenare un uragano.

In Butterfly Effect, prima mostra personale dell’artista presso la Paolo Maria Deanesi Gallery di Rovereto, Donato Piccolo indaga con strumenti tecnologici e meccanici – secondo una pratica che lo contraddistingue nel panorama artistico internazionale – fenomeni naturali, fisici, biologici e le facoltà sia cognitive che percettive dell’essere umano, per scatenare emozioni e riflessioni che si collocano su un confine immaginario che divide o accomuna l’arte e la scienza. E’ la teoria della catastrofe che forse ritrova un senso, è il disordine o un evento apparentemente casuale che trova un suo ordine, un fine che giustifica il perché delle nostre percezioni sensoriali e delle nostre reazioni anche emotive.


mostra
27 settembre - 30 novembre

Paolo Maria Deanesi Gallery
Via San Giovanni Bosco, 9
Rovereto (TN)

info

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BUTTERFLY EFFECT
a solo show of work by
Donato Piccolo


According to the theory of  Edward Lorenz, a famous mathmetician who was one of the founders of modern meteorology and a pioneer in the chaos theory, a tiny action can determine a series of external chain reactions to the point of generating a large phenomenon or a catastrophe. Even the simple flapping of a butterfy's wings can start the moments of air molecules that then can later cause a sequence of movements of other molecules until a hurricane is triggered.

In Butterfly Effect, the first solo show by the artist at Paolo Maria Deanesi Gallery in Rovereto, Donato Piccolo uses technological and mechanical instruments to explore - according to a practice that puts him on an international art level - natural, physical and biological  phenomena and the cognitive activity that perceives for human beings in order to stimulate emotions and reflections that are found at an imagined edge that divides or unites art and science. It is the theory of catastrophe that might make sense. It is the disorder or an apparently accidental event that finds its order and an end that justifies the reasons behind our sensorial perceptions and reactions, including emotions.  


show
27 September - 30 November

Paolo Maria Deanesi Gallery
Via San Giovanni Bosco, 9
Rovereto (TN)

info




Translation by English Language Services di Irene Woodbury